“Mamma, non è vero che siamo poveri, guarda ti do io questa moneta l’ho trovata per terra, è tua”

L’animo di un bambino è candido e se potesse sfiorare l’anima di tutti riuscirebbe come per incanto ad alleviare tutti quei problemi che solo “i grandi” si ostinano a creare dopo una separazione.  Il linguaggio verbale e non verbale, quell’ astuzia di volerlo circuire innescando teorie e piccoli ricatti. Lui osserverà passivamente chi dei due genitori vorrà  dominare, controllare, esasperare. Quanti i sensi di colpa..

“Sarà colpa mia se mamma e papà litigano? Di certo è così, devo aver fatto qualcosa di brutto… Mamma, papà, vi voglio bene, non litigate! Papà ha fatto le valigie, và via…. No papà! Perchè? Mamma sei brutta e cattiva, è colpa tua! Sento la mamma piangere…che posso fare?”

Troppe volte assistiamo a punizioni esemplari di genitori ritenuti inadatti punendo due volte i loro bambini con allontanamenti che sembrano deportazioni.

E’ attualità, capita sempre più spesso che un bambino perda proprio il genitore di riferimento, sovente proprio quello che per lui darebbe la vita. I danni causati dai circuiti socio-assistenziali, i media ce lo sottolineano giornalmente, comprometteranno per sempre la vita e l’animo di quel bambino. Ferite invisibili e permanenti. Ma un bambino dentro di sé cosa sogna, ce lo siamo davvero mai domandato? Ci siamo mai  “abbassati e calati” nel suo mondo e provato a sfiorare quella sua sensibilità?

Un bambino è da proteggere, da amare incondizionatamente, da vivere come se fosse un miracolo che dobbiamo saperci meritare giorno per giorno. A un bambino non importa chi ha ragione, vogliono serenità e stare con chi veramente tiene a loro. E i soldi? Questi soldi che tanto sono importanti, tanto vengono strumentalizzati nei litigi, rinfacciati, messi sempre in primo piano. Perché un bambino riesce a dire con tanta naturalezza e generosità: “Mamma, ma non è vero che siamo poveri, guarda ti do io questa moneta l’ho trovata per terra, è tua”.

E’ talmente “adultocentrica” la nostra società che instilliamo in endovena, nei nostri bambini, il concetto insano di perfezione. Dicono alcuni che se l’affido condiviso deve avere un senso deve essere “calcolato” con un’equa ripartizione: il che evoca la spartizione dei viveri in tempi di guerra. Un affido condiviso che gioca sulla paura che possa passare la teoria della spartizione quasi cellulare di un individuo, che è un bambino, è antiumano. Che possano verificarsi situazioni di agio, magari, in chi sceglie il doppio domicilio, non è da escludersi a priori. Ma è un campanello d’allarme quando questa situazione vuol diventare una forzatura per i bambini. Chi vuol giocare ad avanzare i propri diritti sconvolgendo, di fatto negando, i diritti dei figli, dovrebbe essere perseguito.

E’ incredibile lo sforzo economico che il nostro sistema fa ogni giorno per sostenere le separazioni affettive. Il concetto di tutela dei “minori” è ontologicamente scorretto persino nella semantica: minore è un termine che indica un rapporto rispetto a qualcosa per cui è relativamente inferiore. Minorato vuol dire deprivato. Minore vuol dire piccolo, ma anche marginale, secondario. E già questo non ci fa riflettere? Sono bambini.  Hanno il diritto di vivere ogni tappa della loro vita, secondo le diverse inclinazioni anche mutevoli da un giorno all’altro, e non per questo possiamo definirli ontologicamente non compiuti.

–> Pomeriggio 5 intervista: Troppo ansiosa non può fare la mamma (in studio Avv. Andrea Coffari – Presidente Movimento per l’Infanzia )

La serenità è una bella parola, ma quando i  genitori si separano, cresci in fretta. Sorridi, ma il tuo sorriso non sarà mai più pieno.

Bigenitorialità Assente vi aspetta a Roma4 ottobre 2012 Piazza Montecitorio – [dalle 14:00 alle 19:00]

Follow us on Twitter: https://twitter.com/Bigenitorialita

Facebook: http://www.facebook.com/bigenitorialita.assente

E-mail:  manifestazioneroma2012@gmail.com